Cabaret-Recensione
1972, di Bob Fosse
In Cabaret Bob Fosse mette in relazione con magistrale armonia le atmosfere illusorie della Germania dei primi anni trenta, il ritmo estroso e dirompente del musical di Broadway e le vicende sentimentali dell’affascinante e talentuosa soubrette Sally ( Liza Minnelli). In una Repubblica di Weimar ormai al tramonto, il kit Kat Klub, a Berlino, porta in scena spettacoli di musica e ballo per la decadente borghesia locale in cerca di svaghi e trasgressione. Fuori, il fermento delle giovani leve hitleriane che, tra violenza e retorica patriottica, avanzano inesorabili, facendo presagire nuovi e inquietanti scenari. Un dramma originale, raccontato con grande stile e profonda amarezza. A tutti gli effetti un classico del cinema. Di seguito una delle scene migliori del film. Liza Minnelli duetta con uno strepitoso Joel Grey, ambiguo e spettrale come quel Nazismo che da lì a pochi anni avrebbe sconvolto le sorti della Germania e dell’Europa intera. Entrambi gli attori ricevettero l’Oscar. Il film ne vinse in totale otto.