Il cacciatore-Recensione
1978, di Michael Cimino
Pennsylvania. Mondo operaio di una piccola città ai piedi delle montagne: lavoro in acciaieria, bevute e biliardo nel locale di ritrovo, caccia al cervo. Lo spaccato è quello di una comunità dell’Est Europa: festose scene di un matrimonio, l’amicizia che lega i protagonisti, il richiamo alle armi. Uno stacco improvviso, e siamo in Vietnam. Michael ( De Niro), Nick (Walken) e Steven (Savage) sono in guerra. Finiranno nelle mani nemiche: la prigionia, le torture e la roulette russa, sconcertante rituale che fa da supporto al film. Due dei tre tornano in patria, ma le lacerazioni fisiche e interiori saranno enormi, insuperabili. Michael riparte per Saigon in cerca del suo vecchio amico Nick. Un film violento e profondo che parla della guerra, delle responsabilità di un paese, dell’ amicizia, del disfacimento dell’ uomo e del suo mondo. La guerra ha annientato molte vite, e quelle che ha risparmiato le ha rese difficili, trasformandole per sempre. Cimino impose per le riprese ritmi insostenibili. La scena del salvataggio con l’elicottero fu girata quindici volte in pochi giorni, senza controfigure né effetti speciali, tanto che De Niro e Savage rimasero lievemente feriti. Le urla rivolte a piloti ed equipaggio non facevano parte di nessun copione. Anche lo sputo in faccia prima del finale non era previsto. Cimino lo suggerì a Walken che, senza avvertire De Niro, lo eseguì magnificamente. De Niro uscì psicologicamente e fisicamente esausto dalle riprese. E poi ancora imprevisti, tra piogge torrenziali, ratti giganti sul set e un colpo di stato proprio nel periodo delle riprese. Qualche problema, Cimino, lo ebbe anche dopo la presentazione. Il blocco sovietico considerava Il Cacciatore un film troppo sbilanciato nel giudizio sul conflitto, in quanto si limitava a mostrare soltanto le atrocità subite dagli americani tralasciando quelle inflitte. Nel 1979 a Berlino l’Unione Sovietica e altri paesi dell’ Est ritirarono i propri film in concorso in segno di protesta. Il Cacciatore è il miglior film di Micheal Cimino e uno dei capitoli più belli del nutrito filone cinematografico sul Vietnam. Cinque Oscar.