Inside out-Recensione
2015, di Peter Docter, Ronaldo Del Carmen
Inside out, l’ultima magia della Pixar, è una conferma di come il colosso americano dell’animazione sia ad oggi uno dei più ambiziosi costruttori di idee e successi. Un modus operandi che dopo la fusione con la Disney mantiene il suo posto di rilievo sulla scena, continuando ad esibire con uno spiccato senso artistico tutto il suo potere creativo ed emotivo. Merito di uno staff importante e di una mente come quella di Pete Docter, già regista di piccole perle come Mosters & Co e Up, e autore di Toy Story e WAll.E. Inside out, tuttavia, sembra voler andare perfino oltre, proponendo un film che entra direttamente nella testa di una ragazzina, dal sua primo vagito fino all’adolescenza. Quello di Inside out, infatti, è un mondo incredibilmente colorato dove si muovono curiosi personaggi che rappresentano, nella loro sopraffina caratterizzazione, la pittoresca caricatura di quelle emozioni che dettano le regole della nostra personalità e contribuiscono a sfumare i tratti del nostro carattere. Gioia , tristezza, disgusto, paura, rabbia. Tutti lì, davanti ad una console, attenti a gestire le sensazioni, a costruire ed immagazzinare ricordi, a delineare tratti della personalità ove è possibile ritrovare gli elementi più importanti di una vita che prende forma e si arricchisce. Dal primo istante ancora in fasce, dove tutto sembra così lineare e spoglio, ad un’infinità di elementi che man mano si trovano a corredare il maestoso impianto scenico della mente umana. Ed è così che la storia piuttosto ordinaria di Riley, una ragazzina del Minnesota costretta a trasferirsi insieme alla famiglia a San Francisco, diventa all’improvviso un’esplosione di sentimenti, emozioni, tonalità cromatiche, frutto di un microcosmo sgargiante, costruito con una cura e una inventiva da lasciare attoniti.
C’è un quartier generale dove si lavora e si discute: Gioia ha un ruolo speciale, quasi da leader, ma deve condividere questo spazio e la sua reiterarta positività con gli altri simpatici individui che abitano la testa di Riley. Fuori, tutto l’incanto di un’infinito pianeta cerebrale mai visto prima, dove s’incontrano isole della personalità, treni del pensiero, spazi dell’immaginazione, un immenso burrone – discarica dove svaniscono per sempre pezzi di passato, un errante amico immaginario messo ai margini da un’infanzia che non c’è più, una stanza dei sogni e una del subconscio. Il resto è uno sterminato archivio di sfere multicolore, all’interno delle quali sono imprigionati momenti di vita trascorsa; ricordi che si animano avanti e indietro al semplice tatto come fossero manovrati da un moderno touch, che si accumulano col passare dei giorni e che delle simpatiche creature si occupano di sfoltire aspirando di continuo il materiale ormai inutile. Tutto corre nella mente di Riley, mentre lei si trova ad affrontare i normali tormenti di una crescita che la pone di fronte ad un forzato allontanamento dal luogo dove aveva coltivato amicizie, certezze, passioni. All’improvviso tutto sembra crollare: gioia e tristezza vengono risucchiate dalla loro base operativa e scaraventate nell’intricato universo che le circonda, mentre gli altri dovranno arrangiarsi come possono per mantenere il controllo della situazione. E come se questo non bastasse, Riley si trova a fare pure i conti con un camion dei traslochi che non arriva mai, con il non facile inserimento in una nuova classe e con una famiglia meno serena e assai più distratta. Inside out non segue la scia di quei film che pretendono in qualche maniera d’innalzare i sentimenti, l’umorismo e la giusta dose di spettacolarità, ma trova il suo equilibrio proprio in quel linguaggio lineare sempre alla ricercare di una delicata armonia tra gli elementi visivi ed emotivo che lo compongono. Eccoci quindi di fronte ad una splendida metafora sull’importanza delle emozioni ( tutte, nessuna esclusa o subordinata alle altre); un messaggio per grandi e piccini che tocca temi elevati quali l’infanzia e la maturazione interiore; una parabola universale e visionaria sulla densità della vita che coinvolge ognuno di noi, che parte dalla testa per puntare dritta al cuore. Questa fitta rete di piccole meraviglie è la materia magica di cui è composto Inside out, ultimo capitolo targato Pixar, uno dei film d’animazione concettualmente più audaci di questa ricca epoca cinematografica.
Paese-Anno: USA 2015 - Titolo Originale:Inside Out - durata: 102' - Regia: Peter Docter, Ronaldo Del Carmen - Data di uscita:16 Settembre 2015 - Interpreti: Amy Poehler , Bill Hader, Bobby Moynihan, Carlos Alazraqui, Diane Lane, Jess Harnell, Kyle MacLachlan, Laraine Newman, Lewis Black, Lori Alan, Mindy Kaling, Paula Poundstone, Phyllis Smith, Richard Kind, Teresa Ganzel