Flags of Our Fathers (2006)-Curiosità
Il film ha scatenato un’aspra polemica tra Spike Lee e Clint Eastwood. Nel 2008 il regista afro-americano era al festival di Cannes per presentare un’anteprima del suo film Miracolo a Sant’Anna, che raccontava la storia di alcuni soldati americani di colore impegnati in Italia durante la seconda guerra mondiale. Durante il Festival Spike Lee attaccò duramente il collega, reo a suo dire di non aver fatto apparire nessun soldato afro-americano tra i marines nei suoi due film sulla battaglia nell’isola di Iwo Jima: “Secondo la versione di Clint, non sono esistiti soldati di colore, ma la mia versione è diversa. È il solito vizio di Hollywood di voler riscrivere la storia della seconda guerra mondiale”.
La risposta di Eastwood arrivò alcuni mesi dopo, sulle pagine del quotidiano The Guardian. Il regista sottolineò che il suo film raccontava del famoso episodio della bandiera issata dai Marines sull’isola, e che tra loro non vi erano soldati di colore: “Il film non doveva essere uno spot sull’uguaglianza, ma solo raccontare un fatto. Se io ci metto un attore afro-americano in mezzo a loro, la gente direbbe che mi sono bevuto il cervello. Lee non ha studiato la storia, uno come lui dovrebbe chiudere la bocca”. Aggiungendo poi “Se ritraggo una vicenda in cui il 90% dei protagonisti è di colore, come in Bird, scelgo attori per il 90% neri”.
La diatriba è poi continuata per bocca di Lee: “Per prima cosa – riferendosi ai toni usati da Clint Eastwood – quell’uomo non è mio padre, nè ci troviamo in una piantagione. Secondo, Se vuole, posso trovare e mettere insieme alcuni degli afroamericani che hanno combattuto a Iwo Jima e lui può andare lì a dir loro che ciò che hanno fatto non ha alcun valore, che loro non esistono. So quello di cui parlo. E conosco la storia di Hollywood e come si è riusciti a omettere la storia di un milione di afroamericani che hanno contribuito alla Seconda Guerra Mondiale”.
Nel 2012 Lee riaccese la polemica. In viaggio a Venezia per presentare Bad 25, il suo documentario su Michael Jackson, il regista prese le parti di Obama durante la campagna elettorale. Lo fece accusando Clint Eastwood che, da convinto repubblicano, era precedentemente intervenuto in favore di Romney. “Ho letto il testo del suo intervento, fino alla citazione ‘make my day’ (frase dell’ispettore Harry Callaghan, personaggio simbolo di Eastwood ). Dirty Harry uccideva le persone e lui utilizza la stessa citazione rivolgendosi direttamente al Presidente degli Stati Uniti?!”.