Nella versione originale di Kubrick era prevista una scena in cui Laurence Oliver (Marco Licinio Crasso) tentava di sedurre Tony Curtis (Antonino). All’epoca c’era un potente organismo, costituito da preti e vescovi americani, che decideva ciò che poteva passare o meno al cinema. Si chiamavano “La legione della decenza” ed erano decisamente influenti. Contro la loro censura finirono poco tempo dopo anche Federico Fellini per la Dolce Vita e Truffaut con Jules e Jim al quale gli fu fatto notare che “l’eroina del suo film si comporta come Liz Taylor si comporta nella vita!”. Il film del regista francese, col suo triangolo amoroso, fu infatti oscurato per molto tempo in America. Pure Kubrick si trovò a dover affrontare la Legione, la scena omosessuale non passò affatto inosservata. Furono proposte diverse modifiche, ma alla fine non ci fu nulla da fare e la scena venne definitivamente tagliata.
Nel 1991 però la pellicola venne restaurata e si pensò di reinserire la scena. Il passare degli anni aveva però irrimediabilmente rovinato la registrazione originale dei dialoghi ed era necessario ridoppiare la scena. Curtis non si fece problemi e si dichiarò disponibile, ma Oliver era morto due anni prima, e andava sostituito. Venne allora contattata la vedova dell’attore, Joan Plowright, che suggerì il nome di Anthony Hopkins, in quanto tra i due c’era sempre stata ammirazione e rispetto. L’attore americano si mostrò onorato dalla proposta e fu felice di doppiare l’attore scomparso. Nella versione restaurata compare nei ringraziamenti durante i titoli di coda.
Stanley Kubrick non era il regista del film, almeno non inizialmente. Fu scelto dopo che Kirk Douglas ebbe un violento litigio con il regista originale, Anthony Mann. Secondo Peter Ustinov, la sequenza delle miniere di sale rimane l’unica scena girata da Mann. Kubrick aveva lavorato con l’attore già 3 anni prima in Orizzonti di gloria (1957) e fu scelto proprio da Douglas. Tuttavia anche il loro rapporto fu parecchio difficile tanto che, finite le riprese, Douglas affermò che non avrebbe mai più collaborato con Kubrick. L’attore anzi si pentì del licenziamento di Mann e quando gli venne offerto Gli eroi di Telemark (1965) accettò il ruolo solo a condizione che Anthony Mann fosse scelto come regista.