Un disastro di ragazza-Recensione
2015, di Judd Apatow
La monogamia è una cosa fuori da ogni logica reale. Amy lo ha sentito ripetere da suo padre quando era piccola e, a differenza della sorella, sembra averne tratto un insegnamento indispensabile per gli anni a venire. Ed ecco quindi Amy a gestire la sua età adulta tra la professione di giornalista presso una rivista che sfiora il grottesco e una vita sentimentale usa e getta, scandita da superficialità, scappatelle e da una specie di ferrea autoimposizione che arriva pure a recitare il divieto esplicito di trascorre la notte con il personaggio di turno abbordato chissà dove. Poi alcool – anche questo ereditato dal padre -, erba e un linguaggio talmente diretto e scurrile da essere del tutto inappropriato alla figura giovanile di una biondina dai tratti aggraziati. La trama sembrerebbe già di per sé un inno al consueto, perfino al di sotto delle potenzialità di Judd Apatow, divertente regista di commedie ad alto tasso di comicità vagamente improntante alle problematiche di certi quarantenni restii alla crescita e non solo. Tanto che, proseguendo, arriva pure un’ intervista ad un famoso medico sportivo che farà tremare la deontologia amorosa della bionda tutto pepe, a suo volta impegnata ad affrontare le bizze del capo – un’inconsueta e bravissima Tilda Swinton – e il rapporto con un colosso tutto muscoli con una sessualità alquanto confusa. Ma in questo contesto tutt’altro che brillante, c’è il tocco di una ragazza cresciuta negli ambienti della stand-up comedy che ha scritto per intero la sceneggiatura e i dialoghi del film. Amy, quel disastro di ragazza, è Amy Shumer, talento comico che, dopo qualche comparsa al cinema, avanza improvvisamente di ruolo, trovandosi così ad interpretare il personaggio principale di una pimpante commedia senza intaccare nella sostanza la carica e lo spirito da lei consolidati fuori dal perimetro del grande schermo.
Ecco quindi la formula targata Shumer riversarsi sulla pellicola esperta di Apatow. Irriverenza a volontà, sovradosaggio di sarcasmo, accenni cinefili e riferimenti continui e insistenti al sesso e alle sue più bizzarre sfaccettature. Non mancano enunciazioni di epiteti spinti durante l’amplesso, dissertazioni sulla necessità del cunnilingus, perversioni e via dicendo. Amy Schumer punta quindi al politicamente scorretto, alla reiterata provocazione di una dialettica oscena che farà senz’altro impallidire i più pudici e i sostenitori della commedia raffinata o dell’umorismo sottile. Ma uno spirito ambizioso come quello della Shumer non può certo fermarsi alla battuta tagliente e all’irriverenza d’autore. Sembra quindi ovvio aspettarsi dallo script qualcosa di più profondo che vada oltre la sincerità di una battuta sempre pronta da sparare all’interlocutore di turno. Ed ecco arrivare l’amore, le insicurezze, il resoconto di un rapporto non facile col padre, piccole crisi familiari e lavorative. Non che manchino in questi passaggi momenti apprezzabili – il discorso pronunciato durante il funerale da Amy è un bel monologo tragicomico capace di suscitare qualche sentito accenno d’emozione -, ma il ritmo ne risente un po’, come ne risente in larga misura la scrittura spiccatamente comica di questo film. Succede quindi che di fronte ad un litigio tra sorelle o un abbraccio caloroso in famiglia non si resti del tutto indifferenti, ma l’attesa riflessiva di certe situazioni, che punta ad ampliare il raggio morale di questo film, a cui seguono momenti marcatamente più emotivi, sembra quasi metterci in attesa del ritorno in grande stile della cattiva ragazza che non riesce a pronunciare un discorso senza l’ausilio di due o tre parole oltre la soglia consentita di decenza. Perché Amy Shumer e la sua traboccante personalità sono in questo caso gli elementi che accendono l’anima di questo film, che rendono questo disastro di ragazza un qualcosa concepito per divertire e per essere una voce trasgressiva fuori dal coro melodrammatico offerto da certe commedie romantiche di recente produzione. Tralasciando quei proclami che vedono questa commedia come la migliore della stagione, va senz’altro sottolineato che Un disastro di ragazza è una film che centra appieno l’obiettivo dello spasso e dell’umorismo schietto, consacrando il talento di Amy Shumer e la sua affermazione come reginetta indiscussa della commedia americana.
Paese-Anno: USA 2015 - Titolo Originale:Trainwreck - durata: 125' - Regia: Judd Apatow - Data di uscita:17 Settembre 2015 - Interpreti: Amy Schumer, Bill Hader, Brie Larson, Tilda Swinton, Colin Quinn, Daniel Radcliffe