Janis: Little Girl Blue-Recensione
2015, di Amy Berg
C’era una volta la grande musica. C’era una volta Janis Joplin, icona di un periodo indimenticabile fatto di passioni, sogni, eccessi. Amy Berg, documentarista coraggiosa, scava nel mito e porta alla luce la vita tormentata di una delle protagoniste più rappresentative della musica di sempre. Un lavoro di ricerca durato circa otto anni, diretto verso la scoperta di un mondo – il mondo di Janis Joplin – assai più cupo e complicato di quello immortalato negli scatti sorridenti che tutti conosciamo. Janis: Little Girl Blue è il risultato di un lavoro attento e appassionato, che tralascia la spettacolarizzazione e si avvale di una narrazione classica, capace d’imprimere rilievo e profondità alle immagini di repertorio e ad alcuni personaggi che hanno ruotato intorno all’orbita scintillante di Janis. Familiari, musicisti, produttori, amanti, collaboratori. E poi, immancabile, la musica. La musica di Janis, che alleggerisce, che emoziona, che trascina all’interno di un’ opera costruita non tanto per parlare della stella, della cantante diva e icona eterna, quanto per sviscerare la sua intimità, mostrando un lato interiore disturbato, fragile e assai meno solare di quell’abbigliamento sgargiante che Janis amava indossare. Si parte dal Texas, terra natia difficile e chiusa. Il conservatorismo della famiglia, discriminazioni, bullismo. Un carattere ribelle, un’ integrazione impossibile con quei coetanei tanto diversi e distanti da lei. Poi, quasi per caso, la scoperta di una voce ‘così potente’ da lasciare tutti attoniti. Quindi la fuga verso una nuova dimensione; ed ecco la California, come terra di sogni e di successo. Prime serate e un gruppo che la vuole come cantante. Inizia l’ascesa. La sua voce unica e quel timbro tagliente non passano inosservati: al Monterey Pop Festival tutto il pubblico è in piedi ad applaudire un’interpretazione canora da far venire i brividi. Il resto è quello che sappiamo, ed è anche quello che la regista americana sembra voler mettere in secondo piano rispetto alla figura di Janis Joplin: le cifre infinite del successo, album, premi, riconoscimenti. Amy Berg vuole parlarci d’altro. Il suo lavoro si pone come una testimonianza che sta dietro la figura eterna, che prova in qualche modo rendere terreno e umano un personaggio così alto e irraggiungibile. Un montaggio rigoroso e coinvolgente che lascia la parola al grande quantitativo di materiale a disposizione: parlano i retroscena di chi l’ha conosciuta; parlano le interviste e le apparizioni in tv di Janis; parlano le lettere inviate ai genitori; parlano i testi delle sue canzoni. Janis Joplin diventa qui una presenza atipica e irrimediabilmente problematica. C’è un’inquietudine che risiede nel profondo, un tormento costante difficile da domare, la morsa soffocante delle dipendenze. Dipendenza dall’eroina; dipendenza dall’ebrezza di un palcoscenico eretto davanti ad un pubblico in delirio. Le difficoltà lontano dai riflettori, gli sforzi di un talento eccezionale alla costante ricerca di un suo equilibrio emotivo, di una normalità fuori dalla scena e fuori dalla dimensione dolce e allucinata delle droghe. Poi, quando tutto sembra prendere una piega migliore, arriva, fulminea, la tragedia, figlia di un rigurgito di noia, sconforto ed eroina penetrato come un demone nella tranquillità di una serata come tante trascorsa al motel. Non saremo di certo di fronte ad un documento rivoluzionario, né tanto meno a un moto celebrativo che voglia incondizionatamente rimarcare con forza l’eredità musicale di una figura così rilevante nella storia della musica, ma Janis: Little Girl Blue è lo stesso un lavoro di grande fascino e suggestione, in grado di raccontare con oggettività e passione le vicende di una leggenda della musica moderna che ha infiammato un’epoca artistica straordinaria e, forse, irripetibile.
Paese-Anno: Usa 2015 - Titolo Originale: Janis: Little Girl Blue - durata: 115' - Regia: Amy Berg - Data di uscita: 8 Ottobre 2015 - Interpreti: Peter Albin, Sam Andrew, Karleen Bennett, Dick Cavett, John Byrne Cooke, David Dalton, Cornelius “Snooky” Flowers, Country Joe McDonald, Clive Davis, Melissa Etheridge, David Getz, Laura Joplin, Michael Joplin, Julius Karpen, Kris Kristofferson, Juliette Lewis, Alecia Moore, J. Dave Moriaty, David Niehaus, D.A. Pennebaker, Travis Rivers, Powell St. John, Bob Weir, Jae Whitaker. Narrator: Chan Marshall.