Siamo nel 1975, nel bel mezzo delle riprese del film Il texano dagli occhi di ghiaccio. Non corre buon sangue tra il regista Philip Kaufman e la star Clint Eastwood. L’attore si lamenta dello stile del regista, della lentezza con cui procedono le riprese. Così usa il suo potere per far cacciare Kaufman e sedersi lui stesso dietro la macchina da presa. La produzione non può permettersi di perdere Clint e asseconda il suo volere. Si mormora che dietro ci sia il corteggiamento dei due verso la bella Sondra Locke, protagonista del film. Dopo aver scritto la sceneggiatura, scelto le località e i costumi e dopo aver dedicato molte ore al progetto, Kaufman deve abbandonare e lasciare che Eastwood venga accreditato come unico regista.
Proprio a causa di questo episodio la DGA – sindacato fondato nel 1936 che unisce e difende i registi cinematografici – istituitì la “Eastwood rule” per impedire a chiunque di “fare le scarpe” al regista una volta che ha ricevuto un incarico e ha iniziato a lavorare per la realizzazione di una pellicola. In particolare si stabilisce che nessun attore o altra persona già impegnata in altro ruolo possa sostituire e assumere anche quello di regista. La regola entra in vigore nel momento stesso che un membro della DGA pone la firma sul contratto con la casa produttrice. Eventuali violazioni della regola prevedono pesanti sanzioni.
Alcuni anni dopo la regola si ritorse contro Eastwood. Sul set di “Corda tesa” a Eastwood fu impedito di cacciare Richard Tuggle nonostante le loro divergenze sul set e il regista rimase coinvolto nella lavorazione del film fino al suo compimento.