Easy rider-Curiosità
-“Lo sai, una volta questo era proprio un gran bel paese e non riesco a capire quello che gli è successo”. Billy (D.Hopper)
-“Non hanno paura di voi. Hanno paura di quello che rappresentate….quello che voi rappresentate per loro è la libertà…parlare di libertà ed essere liberi sono due cose diverse. Voglio dire che è difficile essere liberi quando ti comprano e ti vendono al mercato. E bada a non dire mai a nessuno che non è libero perché quello si darà un gran da fare a uccidere e a massacrare per dimostrarti che lo è. Oh certo, ti parlano, ti parlano e ti riparlano di questa famosa libertà individuale. Ma quando vedono un individuo realmente libero, allora hanno paura”. George (J.Nicholson)
Due ribelli e i loro chopper sulle strade d’America alla ricerca della propria dimensione, fatta di libertà, appunto, e anticonformismo. Quei capelli al vento sono la bandiera di un’intera generazione, con tutto ciò che ne comporta: spazi incontaminati, grande musica, droga, alcool, sesso libero, eccessi, utopie. Ma anche amarezza e disillusione, di cui ne è carico il sorprendente finale. Regia sregolata e talentuosa, battute spesso improvvisate e un’allucinatissima e angosciante sequenza che ha fatto storia. Servirono quattro moto per portare a termine il film: una prese fuoco realmente durante le riprese, le altre furono rubate. Bravi Hopper e Fonda, eccellente, come lo sarà per tutti gli anni settanta e oltre, Jack Nicholson.