Django (2012)-Curiosità
Opera filmica di profonda intensità, intrisa di stile e violenza, omaggio al grande cinema western che con Leone e Corbucci ebbe una rinascita e un nuovo percorso storico di genere. Suspense e sangue si fondono magicamente in qualcosa di avvincente e romantico, dove i protagonisti sanno essere spietati senza tuttavia dimenticare l’aspetto umano di ciascuno. Tra sparatorie infernali, brutalità e speranza, Django Unchained è anche un monito di Tarantino verso la storia del propio paese, fatta di abusi e razzismo, dove la delirante supremazia dell’uomo bianco ha in un certo senso segnato tracce indelebili nel tessuto sociale dell’America passate e moderna.
L’ironica scena con protagonisti gli incappucciati sembra richiamare diversi film. Le loro difficoltà a vedere con i cappucci è sicuramente un divertente omaggio al Django originale, in cui degli uomini incappucciati di rosso se la prendevano con dei poveri contadini messicani. Nella pellicola di Corbucci i cappucci furono probabilmente fatti in molta fretta e al momento di girare crearono involontariamente qualche grattacapo agli attori di turno, che non vedevano praticamente nulla.
Quando Leonardo Di Caprio scopre che Django e Schulz vogliono incastrarlo, sbatte violentemente la mano sul tavolo, tanto da ferirsi. La ferita non è finzione cinematografica, ma realtà e nonostante la copiosa fuoriuscita di sangue e l’immaginabile dolore provato, Di Caprio continuò non curante il suo monologo fino alla fine, tanto da meritarsi una Standing Ovation alla fine della ripresa da parte di tutta la truppa. Quelle ferite necessiteranno poi di diversi punti di sutura.
Concludiamo con un piccolo errore. Django, il protagonista, indossa in diverse scene un paio di eleganti occhiali da sole. Peccato che gli occhiali da soli non sono stati introdotti negli Stati Uniti fino al 1929, mentre il film è ambientato nel 1858