Fargo-Curiosità
Il film dei fratelli Coen apriva sottolineando che quanto narrato nella pellicola era ispirato ad una storia vera, ma era solo un espediente per catturare l’attenzione del pubblico, come ammesso poi da Joel Coen “se il pubblico crede che una cosa sia basata su un evento reale, questo ti dà il permesso di fare cose che altrimenti la gente non potrebbe accettare”. Un decennio dopo l’uscita del film, si racconta che una donna giapponese partì alla ricerca della valigetta piena di soldi, che secondo quanto narrato nella pellicola era rimasta sotterrata nella neve. La donna si chiamava Takako Konishi e poco dopo il suo viaggio in America, si tolse la vita lasciando una lettera che comunicava le proprie cattive intenzioni. Un portavoce della polizia di Bismarck raccontò di aver avuto a che fare con l’avventuriera: “Abbiamo cercato di spiegarle che si trattava di un film di finzione e che in realtà non c’era nessun tesoro”. Un agente ha riferito che la donna aveva una mappa rudimentale contrassegnata con una strada e un albero, continuava a indicarla e a dire più volte il nome del film, “Fargo”. Impossibile stabilire le reali connessioni tra la donna e il film dei Coen, e se davvero il suo viaggio era finalizzato alla ricerca di quel tesoro. Fatto sta che la vicenda è stata anche trasportata al cinema da David e Nathan Zellner nel film Kumiko, The Treasure Hunter.