Boyhood-Curiosità
Come avevamo già sostenuto nel nostro giudizio (qui), l’ottima pellicola di Richard Linklater va, secondo noi, ricordata più per il suo contenuto che per l’esperimento di girarlo in 12 anni, espediente utilizzato per far in modo che gli attori e i loro personaggi interpretati crescessero contemporaneamente. Premesso questo, il lasso di tempo così ampio per le riprese ha portato problemi e curiosità.
Lorelei Linklater, figlia del regista, fu scritturata per il ruolo di Samantha. Quando iniziarono le riprese aveva 8 anni. Dopo i primi 4 anni perse interesse per il film e per il suo ruolo e chiese al padre di far morire il suo personaggio. Linklater non voleva naturalmente stravolgere la sceneggiatura e riuscì, per sua fortuna, a riaccenderle l’entusiasmo.
Linklater aveva pensato a quali inconvenienti poteva andare incontro e studiato gli eventuali rimedi. Ad esempio se nell’arco dei 12 anni fosse morto, Ethan Hawke lo avrebbe sostituito alla regia, per portare a termine l’opera.
L’idea di base era di girare 10/15 minuti di film ogni anno, rappresentanti l’anno di vita del ragazzo. Dei 4000 giorni che compongono l’arco di tempo dall’inizio alla fine delle riprese, si è girato per soli 45 giorni.
Il titolo del film doveva essere “12 Years”. L’uscita era però concomitante con quella di 12 anni schiavo, e Linklater per evitare confusioni, decise di cambiare il suo titolo.
In America la legge non prevede contratti più lunghi di 7 anni. Nessuno degli attori ha potuto quindi firmare un contratto che coprisse l’intera durata delle riprese.
Il regista fece precisa richiesta a Patricia Arquette di non ricorrere a nessuna operazione di chirurgia estetica per l’intera durata delle riprese.
Il film non dà espliciti riferimenti temporali, il periodo della narrazione viene però suggerito da alcuni accenni storici che appaiono nel corso della pellicola: “Quando abbiamo iniziato Boyhood – ha detto il regista – la guerra in Iraq non era ancora cominciata. È stato divertente decidere che riferimenti culturali inserire nel film: non volevamo fossero la parte principale del progetto, volevamo solo incorporare alcune cose. Le scene riguardanti Harry Potter riguardano un fenomeno di cui io penso che vi ricorderete, quando vi guarderete indietro”.