Forza Maggiore-Recensione
2014, di Ruben Östlund
“In situazioni estreme, chiunque può reagire in maniera del tutto inaspettata ed estremamente egoista. Sembra che non ci siano studi scientifici sull’argomento ma a quanto pare in seguito ad una catastrofe, un dirottamento o un naufragio, molte coppie di sopravvissuti divorziano”. Le parole del regista Ruben Östlund spiegano l’origine del suo ultimo film, rigida riflessione sui sottili equilibri che strutturano un rapporto.
Tomas (Johannes Kuhnke), Ebba (Lisa Loven Kongsli) e i loro due figli raggiungono l’affascinante località di Les Arcs, nelle Alpi francesi, per trascorrere qualche giorno insieme. Il lavoro di lui non permette molti momenti intimi ed una vacanza è ciò che occorre per rinsaldare il legame familiare. Nonostante qualche intoppo quotidiano, la famiglia mostra buon affiatamento sembrando incolume alle difficoltà di tutti i giorni. E’ però una solidità apparente, che non riesce a nascondere le piccole crepe e le fragilità: posando per delle foto e nell’eseguire gli abbracci che il fotografo richiede, non sfuggono freddezza ed imbarazzo. Alti e bassi di una normale relazione, momenti di gelo spazzati via dal caldo tepore di un gesto affettuoso che pare poter sistemare ogni disguido. Pare. Perché Ostlund rimarca più volte quanto siano importanti gli equilibri e i ruoli all’interno di un rapporto, sottolinea come un episodio può scatenare la rottura di ciò che sembra indistruttibile. Durante un tranquillo pranzo una valanga sta per travolgere la famiglia: quello che sembra soltanto un raro ed ammirabile evento naturale, si trasforma in puro terrore.
La reazione a ciò che non ti aspetti non può essere controllata, lo spirito di sopravvivenza agisce secondo il tuo istinto e ben oltre le tue volontà. Ebba rimane impietrita in difesa dei suoi figli, Tomas invece fugge preoccupandosi di se stesso e venendo meno al ruolo di padre: la valanga, pur non provocando guai fisici, ha spalancato le piccole crepe già presenti. Nell’intima battaglia psicologica tra uomo e donna è indiscutibilmente la donna a vincere, Tomas rifiuta a posteriori il suo comportamento, non riesce ad accettare di aver mancato i suoi compiti di padre e marito non proteggendo la propria famiglia. E allora nega, pur non avendo nessuna credibile giustificazione a suo sostegno. La difesa ognuno delle proprie ragioni è un virus inarrestabile, si diffonde colpendo anche i figli e insinuandosi nei rapporti degli amici che li frequentano. Il matrimonio è in bilico e, come mosso da un immaginario elastico, alterna tentativi di riavvicinamento a momenti di totale distacco. La triste vacanza giunge al termine e il finale restituisce equilibrio al rapporto maschio-femmina. Nel viaggio di Ritorno è stavolta Ebba a farsi dominare dallo spirito di sopravvivenza e a reagire senza cognizione mostrando che le debolezze sono insite in ogni essere umano.
Inconfondibile lo stile di Östlund, dai tratti già ben distinguibili nel precedente Play (2011). Ampio l’uso della telecamera fissa, è l’azione che gira intorno ad essa, dando l’impressione allo spettatore di essere presente protagonista inchiodato ad osservare, metaforicamente rappresentato, nel caso dall’ambiguo inserviente dell’albergo. La colonna sonora lascia molto spazio ai suoni, le scene sono scandite dai rumori degli spalaneve, dal fuoco dei cannoni contro le valanghe, dai motori delle motoslitte. La musica è affidata ad improvvisi richiami a Vivaldi che rimandano a thriller di vecchio stampo. Splendide le scene girate in bagno, con il ronzio dello spazzolino elettrico che fa da scudo ad entrambi, rompendo un imbarazzante silenzio. Non manca nemmeno la fredda ironia nordica, mai invadente ma sempre viva, principalmente assegnata alla figura dell’amico Mats (Kristofer Hivju). Il regista svedese non tralascia alcun aspetto ed usa senza sbavature tutte le armi a disposizione per adempiere appieno a quello che era il suo principale obbiettivo.
Paese-Anno: Svezia 2014 - Titolo Originale: Turist durata: 118' - Regia: Ruben Östlund Data di uscita: 07/05/2015Interpreti: Adrian Heinisch, Brady Corbet , Clara Wettergren, Ekaterina Ilina, Fanni Metelius, Jakob Granqvist, Johannes Kuhnke, Johannes Moustos, Jorge Lattof, Julie Roumogoux, Karin Myrenberg, Karl Pincon, Kristofer Hivju, Lisa Loven, Lisa Loven Kongsli, Martín Chertudi, Michael Breitenberger, Natacha Mutomb Dackén, Peter Gaunt, Vera Kolupaeva, Vincent Wettergren