Sicario-Recensione
2015, di Denis Villeneuve
Sicario ha diverse storie da raccontare. Quella di un uomo trasformato dall’odio (Benicio del Toro) dopo aver assistito in prima persona ai disumani omicidi della moglie e della figlia. Quella di una brava agente dell’FBI (Emily Blunt), proba cittadina attenta a seguire meticolosamente i protocolli ma catapultata in una realtà a cui non è preparata. O anche quella di un non meglio precisato funzionario della CIA (Josh Brolin) che non conosce il rispetto e se ne va in giro in infradito fottendosene dei metodi previsti dalla legge: secondo il suo credo ogni mezzo è lecito per raggiungere lo scopo per il quale è pagato. Poi c’è un bambino che adora il proprio papà, spalla sicura e guida fondamentale per crescere in una delle città più pericolose del mondo; gli porta perfino la colazione a letto e si accontenta di essere ripagato tirando quattro calci ad un pallone in sua compagnia. Infine c’è la storia cardine, che funge da legame alle altre singole vicende, e rappresenta il perno del film di Denis Villeneuve. E’ la lotta tra i cartelli della droga che, divisi in tante bande, dominano le zone del Messico al confine con gli Stati Uniti e risultano incontrollabili per la polizia americana. Il regista mette in gioco tanti aspetti della sua pellicola, non si limita a raccontare la battaglia contro queste bande criminali, ma anche le sue ripercussioni sulla vita comune. Non c’è quindi un unico protagonista, perché ogni personaggio ha una forte caratterizzazione che da spessore al suo universo. Ed è proprio giocando con le personalità dei protagonisti e intersecando le loro storie che Villeneuve riesce ad allargare gli orizzonti del suo action-movie.
Paradossalmente diventa questo l’aspetto più riuscito della pellicola, che nella sua idea centrale pecca di originalità e manca di particolari rivelazioni sull’argomento trattato. Il film è ineccepibile sul piano registico e della fotografia, con colpi di scena e sequenze d’azione spettacolari. Ma nel complesso quanto ci viene raccontato è un qualcosa di già sentito, tanto che a colpire di più è l’esagerata propensione all’aspetto cinematografico, che in alcune scene è davvero troppo esaltato, a discapito della credibilità di quanto messo in atto. A fare da contraltare si nota invece la quasi assenza della colonna sonora. Il regista preferisce accompagnare il suo racconto con i suoni della strada, il più delle volte prodotti dalle armi da fuoco. Le vie di Ciudad Juarez sono infatti costantemente sotto assedio – non a caso è considerata la città più pericolosa al mondo – i conflitti a fuoco si susseguono senza tregua, fino a diventare un imperdibile spettacolo pirotecnico di cui godere dall’altra parte del confine. Benicio del Toro non delude le attese ed è perfettamente a suo agio nei panni che meglio gli si addicono e che ha più volte indossato (Hunted, la preda o Le vie della violenza tanto per citarne un paio). Meno riuscita è invece l’interpretazione di Brolin, troppo impegnato a rimarcare eccessivamente le facce caratteriali del proprio personaggio, tanto da renderlo il tipico poliziotto il cui profilo è rintracciabile soltanto nei film. Un lavoro ibrido quello del regista canadese, che partendo dal tema focale della droga, sposta l’attenzione sugli aspetti umani dei protagonisti e che trova in questi la vera forza motrice.
Paese-Anno: Usa 2015 - Titolo Originale: Sicario - durata: 121' - Regia: Denis Villeneuve - Data di uscita: 24 Settembre 2015 - Interpreti: Alan D. Purwin, Alan Humphrey, Alex Knight, Andrea Good, Benicio Del Toro, Daniel Kaluuya, Dylan Kenin, Eddie Perez, Emily Blunt, Jeffrey Donovan, Jon Bernthal, Josh Brolin, Julio Cedillo, Jyl Murray, Kaelee Vigil, Lora Cunningham, Maximiliano Hernández, Michael Sheets, Raoul Trujillo, Sarah Minnich