Rocky (1976)-Curiosità
24.03.1975 al Richfield Coliseum, nei pressi di Cleveland, va in scena l’incontro tra il pugile americano Chuck Wepner e il grande Muhammad Ali, valido per il titolo dei pesi massimi. Un pugile semisconosciuto, contro la leggenda della boxe. l’esito appare a tutti scontato, c’è solo da indovinare quanti secondi impiegherà Ali per mettere al tappeto il malcapitato avversario. Già dall’inizio, Cassius Clay martella l’avversario con una serie infinita di colpi che lui però incassa, senza crollare a terra. Passano le riprese e il pubblico assiste incredulo all’ostinazione del pugile sfidante, che continua ad incassare, senza mai cedere. Alla nona ripresa, Ali finisce pure al tappeto, probabilmente calpestato involontariamente dall’avversario. Le successive riprese sono ancora peggiori, con il campione che scarica tutta la rabbia contro Wepner. Il pugile americano resiste incredibilmente fino alla quindicesima ed ultima ripresa, fino a 19 secondi dalla fine dell’incontro. Poi all’ennesimo pugno cade esausto al tappeto e non trova più le forze per rialzarsi. E’ questo incredibile Match che ha ispirato Sylvester Stallone per la scrittura della sua pellicola. Ed è l’americano Chuck Wepner ad aver ispirato il personaggio di Rocky Balboa, e la sua arte di incassatore.
Molte scene furono girate a Philadelphia, senza permessi e senza particolari attrezzature. la corsa di allenamento di Rocky attraverso il mercato alimentare ad esempio, fu presa a totale insaputa degli ignari figuranti. Sia i commercianti che le persone lungo i marciapiedi guardavano con perplessità Stallone correre, lo si può intuire dalle loro facce nel film. Non avevano idea del perché quell’uomo stava correndo su e giù per la strada, ripreso da furgone. Perfino il fruttivendolo che gli tira l’arancia e che Stallone afferra, era del tutto all’oscuro di quanto stava succedendo e di dove sarebbe finita la ripresa. Ma tutto risultò perfetto.
La famosa scena di Rocky che corre sulle scale del Philadelphia Art Museum è nata dall’inventore della Steadicam, Garrett Brown. Brown, che era di Philadelphia, era intenzionato a volare a Los Angeles per cercare acquirenti per il suo dispositivo di recente invenzione. Aveva girato alcuni filmati di prova da sottoporre ai possibili clienti e tra questi appariva la sua ragazza che correva su e giù per le scale del museo, mentre lui la seguiva da dietro. Fu proprio grazie a questo filmato che concluse la prima vendita, e alcuni mesi dopo, John G. Avildsen, che stava preparando Rocky, vedendo il filmato ha subito capito che una scena simile sarebbe stata un grande colpo ad effetto per il suo film. Proprio per questo il regista assunse Garrett Brown per la produzione del film.
https://www.youtube.com/watch?v=6ZCO40Zwt00
Burt Young, che interpretava Paulie, ha raccontato che mentre giravano le riprese della scena in cui lui tornava a casa ubriaco, un giovane – davvero completamente sbronzo – si avvicinò a loro dicendo che l’interpretazione era assai poco credibile. Allora Young gli chiese di mostrargli come si doveva muovere e dopo alcune rapide lezioni, rigirarono la scena.
Prima pellicola sullo sport della storia a vincere l’oscar come miglior film.