Lincoln (2012)-Curiosità
Quello di Steven Spielberg è un Lincoln di grande umanità e consapevolezza, che sa affrontare rischi e problemi del suo tempo, determinato e allo stesso tempo equilibrato nel sentenziare diritti e nel gestire la carica morale e civile delle sue idee. Un ruolo importante e difficile, che inizialmente Daniel Day Lewis aveva rifiutato giustificandosi con il regista tramite una personale lettera:
“Caro Steven, Parlare con te è stato un autentico piacere. Ho ascoltato con molta attenzione tutto quello che avevi da dire su questa avvincente storia e quindi ho letto il copione e trovato tutti i dettagli che descrivono questi eventi monumentali e i compassionevoli ritratti di tutti i protagonisti, così potenti e capace di arrivare fino all’anima. Non riesco a spiegare come in un certo momento io senta il bisogno di esplorare una vita piuttosto di un’altra, ma so che posso fare un dato lavoro solo se avverto la sensazione che non ci sia altra possibilità di scelta; un soggetto coincide inspiegabilmente con un bisogno molto personale e un momento molto specifico nel tempo. In questo caso, per quanto sia affascinato da Abramo, quello che sento è il fascino di uno spettatore riconoscente che desidera vedere raccontare una storia, piuttosto che quello di un protagonista in prima persona. Ecco come mi sento ora, mio malgrado, e anche se non posso escludere che tutto questo non cambierà, non mi sognerei mai di lasciarti appeso ad una mera possibilità. Spero che tutto questo abbia un senso Steven, sono contento che tu stia lavorando al film e ti auguro di avere la forza necessaria per realizzarlo. Ti mando i miei migliori auguri e la mia sincera gratitudine per avermi preso in considerazione.
Daniel”
E’ stato proprio il regista a rendere poi pubblica l’intima scrittura del pluripremiato attore, aggiungendo di aver poi modificato lo script cercando di interpretare i dubbi di D.D.Lewis. La versione finale della sceneggiatura porta la firma di Tony Kushner, ed è stata realizzata ben 10 anni dopo la prima bozza. Ma, sempre per bocca di Spielberg, solo Leonardo di Caprio a stato in grado di convincerlo ad accettare la parte, anche se come ci sia riuscito è rimasto un segreto anche per il regista. I due avevano diviso il set di Gangs of New York e curiosamente Lewis vestiva i panni di William Cutting, un personaggio storico contrario alle idee politiche di Lincoln. Con la superba prova, Daniel Day Lewis ha vinto l’oscar come miglior attore protagonista, il terzo della sua carriera.
Dicevamo che Spielberg ha lavorato per oltre un decennio alla stesura del film. In tutti questi anni ha fatto numerose ricerche, fino a raggiungere un’accuratezza quasi maniacale. Quello che vediamo nel set è una produzione molto fedele dell’ufficio di Lincoln. Perfino la carta da parati e molti libri sono gli stessi di quelli che erano realmente presenti all’epoca. Anche il ticchettio dell’orologio è davvero il suono dell’orologio da tasca dell’ex Presidente degli Stati Uniti d’America. L’oggetto è infatti ospitato nel Kentucky Historical Society ed è ‘l’orologio che portava il giorno del suo assassinio. Spielberg l’ha fatto studiare e poi riprodurlo alla perfezione.